I genovesi si assumono le proprie responsabilità? CONAI li promuove sulla raccolta differenziata
Tolleranti, indipendenti, fantasiosi e non parsimoniosi. Ma anche rispettosi dell’ambiente. Fotografia dei genovesi rispetto al loro senso di responsabilità.
A partire da un piccolo gesto come quello della raccolta differenziata, che ha fruttato alla città 4,5 milioni di Euro e quasi 40 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati in meno
Genova, 8 giugno 2016 – Si è tenuta oggi al Porto Antico la tappa genovese dell’evento nazionale CONAI “Il mio Pianeta”, una “coreografia di massa” animata dagli youtuber TheNewMagicWizard & Jaser per raggiungere anche i giovanissimi. Patrocinata dal Comune di Genova, ha visto la presenza del Sindaco Marco Doria e dell’Assessore all’Ambiente Italo Porcile.
Per quest’occasione, CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi- ha commissionato una ricerca a DOXA Marketing Advice che va a indagare il senso di responsabilità degli italiani e dei genovesi, da cui si evince come i cittadini siano, rispetto al passato, più maturi e consapevoli, e vogliano sentirsi coinvolti nelle decisioni che li riguardano.
L’indice di responsabilità dei genovesi risulta leggermente più alto rispetto alla media nazionale (67% contro 66%). A Genova non solo competenza e preparazione (23,3%), ma anche relazioni e buone conoscenze (18,4%), oltre a impegno e sacrificio (15,5%) sono i fattori reputati più importanti per il successo personale. E la responsabilità? Solo il 9% dei genovesi (rispetto al 12% nazionale) la ritiene un fattore decisivo.
Tra le virtù da insegnare ai figli, invece, spiccano i valori più prettamente metropolitani come la tolleranza e il rispetto degli altri (40% rispetto al 35% nazionale) e l’indipendenza (26% contro 18%), ma anche l’immaginazione (il doppio rispetto alla media nazionale, 22% contro 11%). Decisamente inaspettate, invece, le cifre relative alla parsimonia (soltanto il 10,7% rispetto al 17,8% italiano) e alla determinazione (18,4% contro 26,4%). Inferiore di ben 10 punti il senso di responsabilità: se quasi un italiano su due la ritiene un valore fondamentale da trasmettere ai figli, a Genova si ferma al 39% del campione analizzato.
Ma queste percentuali non devono ingannare: i genovesi non amano certo stare con le mani in mano. Per il 62% di loro (rispetto al 57% nazionale), infatti, la vita va vissuta con l’obiettivo di costruire qualcosa che duri nel tempo, mentre solo il 32% aspira a godersela il più possibile.
Per quanto riguarda i temi legati alla sostenibilità e all’ambiente, la città della lanterna si conferma fra le più virtuose: i cittadini si ritengono molto responsabili riguardo allo svolgimento della raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti (87,4% rispetto all’81% nazionale), e rispetto alla salvaguardia dell’ambiente (75,7% contro 70%).
A testimoniarlo sono i numeri ufficiali. Secondo i dati preconsuntivi CONAI, infatti, nel 2015 sono state raccolte nel territorio della provincia genovese 39.518 tonnellate di rifiuti di
imballaggio (in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro), in crescita del 13,7% sul 2014. Questi quantitativi corrispondono a 233.834 cassonetti pieni di rifiuti indifferenziati. Messi in fila, questi cassonetti coprirebbero quasi il doppio della costa ligure, lunga 278 km.
Il riciclo dei rifiuti di imballaggio ha permesso a Genova e ai comuni della provincia di beneficiare, nel solo 2015, di 4 milioni e mezzo di euro di corrispettivi per i maggiori oneri derivanti dalla raccolta differenziata degli imballaggi, secondo quanto previsto dall’Accordo Quadro ANCI-CONAI.
Questi dati dimostrano l’importanza – a livello economico ed ambientale – della raccolta differenziata finalizzata all’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio: un gesto, quello del corretto conferimento dei rifiuti, che richiede una presa di consapevolezza da parte dei cittadini in favore dell’ambiente.
“L’assunzione di responsabilità del singolo attraverso gesti semplici come la corretta separazione dei rifiuti è fondamentale per garantire l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio” ha commentato Luca Piatto, Responsabile Area Rapporti con il Territorio di CONAI. “Ma la salvaguardia dell’ambiente non è l’unico ambito che si avvantaggia da questa azione concreta. Anche l’economia e l’occupazione ne traggono benefici consistenti: la filiera del riciclo in Italia vale infatti ogni anno circa 10 miliardi di euro e dà lavoro a 37.000 addetti, di cui 18mila impiegati nella sola gestione dei rifiuti di imballaggio”.